La variabilità della frequenza cardiaca (HRV) è la capacità del cuore di adattare il suo ritmo ai cambiamenti interni ed esterni che avvengono nel nostro organismo. Si tratta di una caratteristica fondamentale per la salute e il benessere, in quanto riflette il funzionamento del sistema nervoso autonomo, che regola le funzioni vitali come la respirazione, la digestione, la pressione arteriosa e la risposta allo stress.
La HRV non è la stessa cosa della frequenza cardiaca, che indica il numero di battiti al minuto. La HRV, invece, misura la variazione del tempo tra un battito e l’altro, che non è costante ma cambia continuamente. Ad esempio, se il nostro cuore batte a 60 battiti al minuto, non significa che ogni battito dura un secondo, ma che ci sono delle fluttuazioni più o meno ampie tra un battito e il successivo.
Tra i vari parametri che si possono calcolare dalla HRV, i più usati sono:
- RMSSD: è la radice quadrata della media dei quadrati delle differenze tra gli intervalli RR consecutivi. Rappresenta la variabilità a breve termine della frequenza cardiaca, legata principalmente all’attività del nervo vago, che ha un effetto inibitorio sul cuore. Un valore alto di RMSSD indica una buona regolazione vagale e una buona capacità di recupero dallo stress.
- SDNN: è la deviazione standard degli intervalli RR. Rappresenta la variabilità a lungo termine della frequenza cardiaca, legata sia all’attività vagale che a quella simpatica, che ha un effetto eccitatorio sul cuore. Un valore alto di SDNN indica una buona armonia tra le due componenti del sistema nervoso autonomo e una buona capacità di adattamento alle variazioni ambientali.
- LF/HF: è il rapporto tra la potenza spettrale a bassa frequenza (LF) e quella ad alta frequenza (HF) degli intervalli RR. Rappresenta il bilanciamento tra l’attività simpatica e vagale sul cuore. Un valore alto di LF/HF indica una prevalenza dell’attività simpatica, che si manifesta con una maggiore attivazione e una minore capacità di rilassamento. Un valore basso di LF/HF indica una prevalenza dell’attività vagale, che si manifesta con una maggiore calma e una maggiore capacità di recupero.
I valori di riferimento della HRV possono variare in base a diversi fattori, come l’età, il sesso, lo stile di vita, lo stato di salute, il tipo di attività fisica e mentale, l’ora del giorno e le condizioni ambientali.
Come si può migliorare la HRV? Esistono diverse strategie per aumentare la variabilità della frequenza cardiaca e, di conseguenza, il nostro benessere psico-fisico. Tra queste, le più efficaci sono:
- Fare attività fisica regolare: l’esercizio fisico, se adeguato al nostro livello di forma e alle nostre capacità, ha effetti benefici sulla HRV, in quanto stimola il cuore a modulare la sua frequenza in base allo sforzo richiesto. In particolare, si consiglia di alternare esercizi aerobici, che migliorano la capacità cardiorespiratoria, a esercizi di forza, che aumentano la massa muscolare e il metabolismo. Si raccomanda anche di non esagerare con l’intensità (rischio overtraining) e la durata dell’allenamento, in quanto un eccesso di stress fisico può avere effetti negativi sulla HRV e sulla salute.
- Praticare tecniche di respirazione: la respirazione è una funzione vitale che influisce direttamente sulla HRV, in quanto il ritmo respiratorio modula il ritmo cardiaco. Una respirazione profonda, lenta e regolare favorisce l’attività del nervo vago e aumenta la variabilità della frequenza cardiaca. Al contrario, una respirazione superficiale, rapida e irregolare favorisce l’attività simpatica e riduce la variabilità della frequenza cardiaca. Esistono diverse tecniche di respirazione, come il respiro diaframmatico, il respiro a quattro tempi, il respiro coerente, che si possono praticare quotidianamente per migliorare la HRV e il rilassamento. Il training respiratorio deve essere personalizzato per quel soggetto in quel determinato momento. (deve essere misurato)
- Dormire bene e a sufficienza: il sonno è una funzione essenziale per il nostro organismo, in quanto permette il recupero delle energie, la rigenerazione dei tessuti, la consolidazione della memoria e l’apprendimento. Il sonno ha anche un ruolo importante nella HRV, in quanto durante le fasi di sonno profondo e di sonno REM la variabilità della frequenza cardiaca aumenta, mentre durante le fasi di sonno leggero e di veglia diminuisce. Per questo motivo, è importante dormire bene e a sufficienza, seguendo un ritmo circadiano regolare, evitando stimoli luminosi e sonori prima di andare a letto, e rispettando le proprie esigenze individuali di sonno.
- Seguire una dieta sana ed equilibrata: l’alimentazione è un altro fattore che influisce sulla HRV, in quanto il cibo che ingeriamo ha effetti sul nostro metabolismo, sulla nostra pressione arteriosa, sul nostro peso corporeo e sul nostro stato emotivo. Una dieta sana ed equilibrata, basata su alimenti naturali, freschi e vari, ricchi di fibre, vitamine, minerali, antiossidanti e acidi grassi essenziali, contribuisce a migliorare la HRV e a prevenire le malattie cardiovascolari. Al contrario, una dieta povera e sbilanciata, basata su alimenti trasformati, raffinati e industriali, ricchi di zuccheri, grassi saturi, sale e additivi, contribuisce a peggiorare la HRV e a favorire le malattie cardiovascolari
Il nostro check up completo prevede l’utilizzo di strumenti non invasivi, di ultima generazione e di comprovato valore clinico e scientifico, volti ad indagare l’organismo nei suoi aspetti strutturali e funzionali. Verranno analizzati: la composizione corporea, l’attività del sistema nervoso autonomo, compreso l’HRV e tutti gli altri parametri appena descritti. Misureremo l’esercizio respiratorio ottimale per la vostra condizione psicofisica, oltre ad altri parametri fondamentali che ci porteranno a proporvi una terapia veramente personalizzata.
Bibliografia:
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The Role of Heart Rate Variability (HRV) in Different Hypertensive Syndromes
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Tam Pham, Zen Juen Lau, S H Annabel Chen, Dominique Makowski
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